L'occhio che uccide: la fotografia e la guerra : immaginario, torture, orroriMeltemi Editore srl, 2004 - 142 páginas Oggi l'occhio fotografico non è solo quello del reporter incollato all'evento, modello Robert Capa: è l'occhio comune, voyeurismo e affetti, turismo e stereotipo, esotismo e controllo, ricordo e tortura, possesso e bisogno morboso di contemplare. Abbiamo consumato lo spettacolo della guerra, siamo passati alle stragi, alle torture, ai rapimenti e agli sgozzamenti mediatici. Da una parte la manutenzione della paura dall'altra la costruzione delle sicurezze passano a colpi di video digitali e comunicati in rete. Ma i media hanno memoria corta: il rapporto guerra-fotografia attraversa coerentemente il Novecento, tranne nascondersi nelle pieghe della storia e scomparire dalla scena mediale. |
Contenido
frontespizio | 4 |
Indice | 6 |
Introduzione | 8 |
Capitolo primo | 11 |
Capitolo secondo | 23 |
Capitolo terzo | 43 |
Capitolo quarto | 55 |
Capitolo quinto | 73 |
Capitolo sesto | 97 |
Bibliografia | 120 |
Giornali | 138 |
quarta di copertina | |
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L'occhio che uccide. La fotografia e la guerra: immaginario, torture, orrori Giovanni Fiorentino Sin vista previa disponible - 2004 |
Términos y frases comunes
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Referencias a este libro
Raccontar guai: che cosa ci minaccia, che cosa ci preoccupa Graziella Priulla Vista de fragmentos - 2005 |
Fatto in Italia: la cultura del made in Italy (1960-2000) Paola Colaiacomo Vista previa limitada - 2006 |